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“Cacciatori di Parole Chiave”: Episodio 1

A Caccia delle Keywords di Nicchia

Una storia di ossessione e gloria SEO

Eccolo lì, Massimo, il cacciatore di parole chiave.

Massimo non era un semplice digital marketer. Era un cacciatore di keywords, un vero e proprio “Sherlock Holmes della SEO.” Armato solo del suo cervello iper-caffeinato, di una sedia ergonomica di seconda mano e di un browser con 53 schede aperte, Massimo aveva una missione: scovare il Sacro Graal delle keywords di nicchia.

Tutto iniziò in una notte fatidica, quando Massimo, mordicchiando una fetta di pizza ormai un po’ rinsecchita, scoprì una verità sconvolgente: tutte le keywords generiche erano già state conquistate dai giganti della SEO. “Guinzaglio per cani? Andato. Gioielli fatti a mano? Scordatelo. Calzini fighi? Neanche per sogno!” borbottò tra sé e sé, mentre briciole volavano ovunque.

Ma Massimo non era tipo da mollare. No, lui sapeva che da qualche parte, nascosta nella giungla digitale, c’era una keyword di nicchia d'oro, che aspettava solo di essere scoperta.

Volume di ricerca come sulle montagne russe

Prima di tutto, Massimo doveva controllare il volume di ricerca, il battito cardiaco di una parola chiave. Troppo alto, e viene invaso dalla concorrenza. Troppo basso, e praticamente diventa invisibile.

Così, iniziò a testare combinazioni strane:

“Guinzaglio in legno fatto a mano”. Mhmm, 500 ricerche al mese. Non male.

“Calzini in lana di lama ecologici” Aspetta, la gente cerca davvero questa cosa?!

“Gnomi da giardino che brillano al buio” Uh... forse troppo di nicchia.

Ogni volta che trovava una parola chiave promettente, alzava il pugno come se avesse vinto un trofeo. Ma la vera sfida doveva ancora venire...

Il duello con la concorrenza organica

Massimo era già stato scottato in passato. Una volta pensava di aver trovato l'oro con “scatole in abbonamento di burro di arachidi artigianale”, solo per rendersi conto che tutta la prima pagina di Google era dominata da marchi con budget da miliardi di dollari. Che non accada più, per favore!

Questa volta, ispezionò la concorrenza organica come un detective in una scena del crimine. Controllò:

Autorità del dominio: “Se vedo Wikipedia qui, me ne vado.”

Qualità dei contenuti: “Hanno scritto 3.000 parole su questo? O solo un triste, solitario paragrafo?”

Backlink: “Ok, se hanno link da Forbes e dal The New York Times... è meglio se comincio a cercare altrove.”

Massimo rise di gusto quando finalmente trovò una parola chiave dove i siti in cima alla classifica erano blog casuali con immagini stock sfocate e tanti errori di battitura. La vittoria era vicina!

Il campo di battaglia del PPC

Proprio quando Massimo stava per festeggiare, si ricordò del boss finale: i competitor pubblicitari (alias i bulli del PPC).

Cercò la sua parola chiave d’oro e... @#$%&!... Google Ads aveva preso il controllo dei primi quattro risultati. Le aziende stavano lanciando soldi su quella keyword come se fossero coriandoli.

Massimo sbuffò. “Non ho alcuna intenzione di competere con qualcuno che può bruciare un budget a cinque cifre prima di pranzo!”

Così, ritoccò ancora una volta la sua parola chiave.

Invece di “guinzaglio in legno fatto a mano,” provò con “guinzaglio in legno personalizzato con incisione e fibbia in ottone.”

Bingo! Zero annunci. Poca concorrenza. Un volume di ricerca niente male. Massimo l’aveva spuntata.

Il Trionfo

Con la parola chiave perfetta in mano, Massimo si appoggiò allo schienale, sentendosi un moderno cacciatore di tesori. Aveva superato le incertezze sui volumi di ricerca, evitato gli agguati dei competitor organici e schivato le mine del PPC, ma alla fine ne era uscito vincitore.

Mentre sorseggiava trionfante il suo caffè ormai freddo, fece un sorrisetto. “Domani si scala la classifica.”

E con questo, chiuse finalmente alcune delle sue 53 schede aperte (ma non tutte... non era certo uno che molla, dopotutto).




Lezioni per noi

Il metodo di Massimo per scoprire parole chiave di nicchia segue un approccio strutturato e analitico che bilancia volume di ricerca, concorrenza e presenza pubblicitaria. Il suo processo include:

  • Valutazione del volume di ricerca – Identifica le parole chiave che hanno un numero significativo di ricerche mensili. Le parole chiave con un volume eccessivamente elevato tendono a essere molto competitive, mentre quelle con un volume molto basso potrebbero non attirare abbastanza traffico per essere efficaci.
  • Valutazione della concorrenza organica – Massimo analizza i risultati attuali dei motori di ricerca per determinare se è possibile posizionarsi per una determinata parola chiave. Esamina fattori come l'autorità del dominio, la qualità dei contenuti e il profilo dei backlink delle pagine che occupano le prime posizioni. Se si accorge che dominano marchi importanti o fonti autorevoli, Massimo passa a variazioni meno competitive.
  • Verifica delle pubblicità a pagamento – Verifica se la parola chiave è fortemente mirata dagli inserzionisti su Google Ads. Se più aziende fanno offerte aggressive sul termine, diventa più difficile ottenere visibilità organica. In tal caso, Massimo perfeziona la parola chiave rendendola più specifica, pur mantenendo un pubblico ragionevolmente ampio.
  • Raffinamento della parola chiave per un equilibrio ottimale – Sulla base delle informazioni raccolte, Massimo modifica e restringe la selezione delle parole chiave, assicurandosi che venga raggiunto l'equilibrio tra volume di ricerca, concorrenza organica gestibile e bassa presenza di annunci.

Filtrando sistematicamente i dati con questi criteri, Massimo riesce a scoprire parole chiave di nicchia che offrono un'opportunità strategica per posizionarsi nei risultati di ricerca, evitando al contempo la forte concorrenza proveniente sia dalle fonti organiche che da quelle a pagamento.

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